Il fiore di loto è spesso associato alla tripofobia: scopriamo assieme perché.
Fiore di loto: caratteristiche
Il Nelumbo è una tipologia di pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Nelumbonaceae, da non confondere con altre piante acquatiche, come le ninfee. Ha una crescita rapidissima, tipica di stagni o zone con acque stagnanti quasi del tutto prive di corrente. Questa famiglia comprende al suo interno due sole specie di quello che è più comunemente noto come fiore di loto.
La prima varietà di fiore di loto (Nelumbo lutea) è originaria dell’America centro-meridionale, ma viene coltivata anche nel Nord America dai nativi. La seconda varietà (Nelumbo nucifera) proviene da Asia e Australia ed è più comunemente nota come fiore di loto asiatico.
Le due specie di fiore sono state anche incrociate fra loro al fine di ottenere degli ibridi, che sono ancora oggi apprezzati sia per finalità decorative che alimentari. Entrambe le specie si caratterizzano per le loro foglie ornamentali, idrorepellenti (l’acqua non le bagna ma scivola via) e autopulenti, che possono raggiungere dimensioni di oltre un metro. Solitamente, ancor più impressi negli osservatori rimangono i meravigliosi fiori della pianta, composti da più di venti petali ciascuno, di colore bianco, rosa, giallo o rosso, il cui profumo è a dir poco inebriante.
Longevità del seme
Una caratteristica molto particolare del fiore di loto è la longevità del suo seme. Uno fra i massimi studiosi di questa caratteristica fu Ichirō Ōga: il paleobotanico dedicò la sua vita a questa pianta e la vera svolta arrivò nel 1951. Durante uno scavo archeologico a Kemigawa, in Giappone, furono scoperti casualmente tre semi della pianta, i quali vennero identificati e catalogati tempo dopo dal botanico. Una volta testati in laboratorio, si scoprì che quei semi avevano fra i 1.000 e i 1.300 anni. Analisi al radiocarbonio successive mostrarono invece che i semi trovati avevano più di 2.000 anni. Grazie alle cure del professor Ōga uno dei tre semi riuscì a germogliare di nuovo, riportando in vita il fiore più antico del mondo.
Baccello del fiore
Il baccello del fiore di loto è tanto particolare quanto il resto degli elementi che compongono questa insolita ed affascinante pianta. Le sue fattezze e caratteristiche sono diventate famose negli ultimi anni perché, osservandolo, sempre più persone si sono scoperte tripofobiche. Spieghiamoci meglio: il baccello del fiore di loto si compone di una serie di cavità ripetute in successione, simili ai buchi di un alveare, e proprio queste sue peculiarità suscitano in alcuni soggetti una forte ed irrazionale paura, appunto la tripofobia. Come il resto delle fobie, anche questa non ha basi solide e non dipende da reali fonti di pericolo. Non si tratta di un aspetto da sottovalutare, dato che le fobie sono in grado di suscitare sintomi quali la tachicardia, le vertigini, la nausea, un senso di soffocamento e altri disturbi di tipo gastrico o respiratorio.
Fiore di loto e simbolismo
Il fiore di loto possiede tantissimi significati positivi nella religione Buddista e Induista. È il fiore nazionale sia dell’India che del Vietnam. Porta con sé un complesso e antichissimo simbolismo filosofico e religioso, fra i quali il più noto è quello di rappresentazione dei chakra, centri energetici sottili del corpo umano. Uno dei suoi simboli è la crescita spirituale dell’anima: l’anima degli uomini buddisti più meritevoli è senza macchia, esattamente come il fiore di loto, il quale non viene sporcato dal fango che lo circonda. È considerato simbolo di purezza probabilmente per quello che è noto come effetto loto, ossia la capacità del fiore di mantenersi pulito autonomamente. Nel Buddismo, il nostro cuore viene rappresentato proprio come un fiore di loto che ancora deve sbocciare e che riuscirà a farlo solo grazie alle virtù.
Nel Buddismo il fiore di loto può rappresentare: la pazienza, la purezza, il superamento degli attaccamenti fisici e materiali, l’assenza di desideri, l’amore per tutte le cose viventi e non, il misticismo, lo sviluppo spirituale, la fiducia e la consapevolezza di sé. Proprio per via di questa ricchezza di significato, il fiore di loto è spesso usato come soggetto principale per molti tatuaggi.
Fiore di loto in Giappone e nell’Antico Egitto
Anche in Giappone questo fiore ha una forte simbologia: è legato a chi sta approfondendo la conoscenza di sé e sta percorrendo un viaggio nel proprio mondo interiore. È anche simbolo di eleganza, di semplicità e purezza. È il simbolo della capacità di mantenersi puri e integri nonostante le avversità del mondo. Nell’Antico Egitto, invece, il fiore simboleggiava la figura femminile e la femminilità in generale. È legato al tema della nascita e del rinnovamento, ma non perde i suoi significati di purezza, delicatezza e bellezza. In particolare il loto è un simbolo adatto a chi sta vivendo un momento di rinascita.
Il fiore di loto, perciò, ha tante caratteristiche affascinanti, sia da un punto di vista pratico che da un punto di vista prettamente spirituale e la sua antichità non fa che rendere il tutto ancora più attraente.